Dove finiscono i soldi che lasciamo in banca? Ecco come gli istituti finanziari investono il nostro denaro

Quando depositiamo i nostri soldi in banca, spesso pensiamo che rimangano custoditi in una sorta di “cassaforte personale”, sempre disponibili ogni volta che ne abbiamo bisogno. In realtà, il funzionamento del sistema bancario è molto diverso: i soldi non rimangono fermi e inattivi, ma vengono utilizzati dagli stessi istituti finanziari per generare profitti attraverso una serie di modalità che vanno dal finanziamento dei prestiti all’investimento nei mercati finanziari. Comprendere il percorso che compie il denaro depositato può aiutare a scegliere con maggiore consapevolezza come gestire i propri risparmi e quali implicazioni etiche ed economiche le nostre scelte bancarie possono avere.

Il destino dei depositi bancari: prestiti e investimenti

I soldi depositati da privati e aziende nei conti correnti, nei libretti di risparmio e nei conti deposito non restano fisicamente fermi nelle casseforti delle banche. La loro funzione principale è infatti quella di alimentare le attività finanziarie e creditizie dell’istituto stesso. Una delle attività più comuni è la concessione di prestiti e mutui ad altri consumatori, famiglie o imprese. Questa operazione genera il cosiddetto spread — ovvero il margine tra il tasso di interesse che la banca paga sui depositi e quello che riceve dai prestiti concessi — ed è una delle principali fonti di guadagno per gli istituti di credito .

Oltre ai prestiti, le banche scelgono di investire parte dei fondi raccolti in strumenti come titoli di Stato, obbligazioni, azioni, fondi comuni di investimento e altri asset finanziari. L’obiettivo è quello di ottenere ulteriori rendimenti, sebbene questi investimenti implichino differenti livelli di rischio. Una quota minoritaria dei depositi, invece, deve essere obbligatoriamente mantenuta come riserva di liquidità o riserva obbligatoria, secondo quanto previsto dalle regolamentazioni nazionali ed europee. Questa riserva serve a garantire che la banca disponga sempre di liquidità sufficiente per far fronte ai prelievi dei clienti e agli imprevisti finanziari .

Tutela dei risparmiatori e trasparenza

Chi deposita il proprio denaro in banca si aspetta sicurezza e la certezza di poter disporre, in ogni momento, delle somme versate. Per tutelare i risparmiatori da rischi sistemici o da un eventuale fallimento dell’istituto, vige il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che garantisce fino a 100.000 euro per ogni depositante in ciascuna banca. Questa copertura si applica sia ai conti correnti sia ai depositi vincolati e ai libretti di risparmio .

I depositi vincolati rappresentano una forma di risparmio in cui il cliente si impegna a non prelevare il denaro per un periodo determinato, ricevendo in cambio un interesse superiore rispetto ai depositi liberi. La banca può così pianificare meglio le proprie attività di prestito e investimento, mentre il risparmiatore ottiene una remunerazione più elevata sulla somma depositata. Tuttavia, anche in questo caso, i soldi vengono utilizzati dall’istituto per generare profitti, non rimangono fermi in attesa che scada il vincolo .

Come le banche investono i nostri soldi

Le modalità di impiego del denaro raccolto possono variare a seconda della tipologia di istituto. Si distinguono principalmente:

  • Banche commerciali: la maggior parte dei soldi raccolti attraverso i depositi viene reimpiegata per erogare prestiti, mutui e finanziamenti personali. Solo una porzione marginale viene investita direttamente nei mercati finanziari.
  • Banche di investimento: queste realtà, destinate generalmente a grandi clienti istituzionali o imprese, investono i capitali in titoli di Stato, azioni, obbligazioni e altri strumenti strutturati per ottenere alti rendimenti. I rischi possono essere maggiori, ma anche i potenziali guadagni.
  • Banche ibride: offrono entrambe le tipologie di servizio e possono gestire contemporaneamente investimenti sui mercati finanziari e attività di credito tradizionali .

La banca, scegliendo a quali settori, aziende o progetti destinare i capitali raccolti, esercita anche un ruolo di indirizzo sull’economia reale. Negli ultimi anni, è cresciuta la richiesta di maggiore trasparenza sulle attività di investimento, spingendo molte banche a pubblicare politiche chiare sulle proprie strategie di impiego dei fondi.

Impatti etici e ambientali degli investimenti bancari

La consapevolezza del percorso che compiono i nostri soldi ha fatto nascere l’investimento responsabile o sostenibile. Alcune banche hanno adottato politiche per evitare di finanziare attività dannose per l’ambiente o la società, mentre altre continuano a impiegare capitali anche in settori controversi (come combustibili fossili, armamenti, aziende responsabili di gravi violazioni dei diritti umani). Attraverso i fondi ESG (Environmental, Social and Governance), è possibile destinare i propri risparmi solo ad attività e imprese che rispettano determinati criteri di sostenibilità.

Scelte consapevoli: come orientarsi tra le banche

Per sapere dove vanno a finire i nostri risparmi è importante informarsi sulle politiche di investimento e di credito adottate dalla propria banca. Diverse associazioni e piattaforme web offrono strumenti per confrontare tra loro gli istituti in base ai settori che finanziano, ai criteri etici e alla trasparenza delle informazioni fornite .

  • Consultare i bilanci e i documenti di trasparenza pubblicati annualmente dagli istituti finanziari.
  • Leggere i prospetti informativi dei prodotti di investimento, come fondi comuni o conti deposito.
  • Scegliere banche o prodotti che adottano politiche di esclusione per determinati settori o che aderiscono a iniziative di finanza etica.
  • Interrogare la propria banca su quali criteri adotti per selezionare i progetti e le imprese da finanziare.

Oggi il risparmiatore può orientare i propri depositi verso banche più trasparenti e responsabili, contribuendo così, anche indirettamente, a sostenere un’economia più equa e sostenibile.

In definitiva, i soldi che lasciamo in banca rappresentano una risorsa che alimenta il circuito dell’economia reale e finanziaria. Attraverso le scelte degli istituti e la nostra consapevolezza come clienti, possiamo influenzare come questa risorsa viene utilizzata, con impatti che vanno ben oltre la semplice gestione personale del patrimonio.

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